FARE MEMORIA DEL BENE IN MEZZO AL MALE

I Giusti tra le Nazioni sono coloro che, non Ebrei, a rischio della loro stessa vita hanno scelto di aiutare i perseguitati durante la Shoah.
Abbiamo voluto dunque ricordare alcune persone che, come altri, avrebbero potuto scegliere di denunciarli o, semplicemente, di non prendere posizione: il BENE si realizza con gesti concreti, fatti da persone comuni.
Abbiamo poi voluto illustrare i sentimenti che proviamo riflettendo su questo periodo così buio per la storia dell’umanità intera: il MALE lascia segni indelebili, anche a distanza di tempo.
Sicuramente abbiamo compreso che, anche in mezzo alle tenebre, è possibile accendere luci di speranza.
Anche i nostri lavori di Arte rappresentano l’eterna lotta tra BENE e MALE, dove le tenebre non prevalgono sulla luce.

Alcune immagine dell’attività sono state pubblicate anche dal sito GARIWO-La foresta dei giusti alla cui Enciclopedia dei Giusti i nostri ragazzi di terza media hanno attinto per preparare la piccola mostra nel cortile della scuola, studiando le vicende storiche e attraverso l’espressione artistica.

“VI HO CHIAMATO AMICI”

Il nostro Istituto, in collaborazione con gli altri Collegi Facec, con il Collegio Villoresi e con la Comunità Pastorale “Pentecoste” di Cesano Maderno, ha organizzato tre Webinar sul tema della Proposta Pastorale dell’Arcivescovo per l’anno in corso: “Unita, libera e lieta. La grazia e la responsabilità di essere Chiesa”.

Gli incontri prendono titolo “Vi ho chiamato amici” (Gv 15,15) e si svilupperanno in forma di riflessioni spirituali, tenute da altrettanti responsabili della Curia Arcivescovile, che ci accompagneranno nella lettura di brani del Vangelo di Giovanni, attorno al quale la Proposta Pastorale si sviluppa.

È un’occasione importante di formazione e di riflessione, offerta a tutti i genitori, ai docenti e più in generale alle figure educative che vivono le nostre Scuole e le nostre realtà pastorali. Invitiamo a dare la massima diffusione anche a familiari e conoscenti potenzialmente interessati.

Il collegamento può avvenire tramite QR-Code o Link in locandina (nella pagina o scarica pdf).

All’origine di un mondo nuovo

Alla fine di ogni anno nei giornali di tutto il mondo si pubblicano quelle che vengono considerate le foto più rappresentative dell’anno trascorso. Se dovessi individuare la foto dell’anno senza dubbio sceglierei la foto di un genitore afghano che consegna il suo bambino a dei soldati americani, perché lo portino in salvo, lontano da un paese precipitato nuovamente nell’inferno della violenza e del terrore.

Come possono un padre e una madre separarsi dal loro figlio, il bene più prezioso che hanno tra le braccia? Come può un genitore affidare ad altri il suo bambino, se non perché convinto che c’è di mezzo un bene ancora più grande? Una foto dunque struggente che ci fa riflettere molto.

Innanzitutto fin dove può arrivare l’amore. Amare significa voler bene al destino dell’altro più della propria vita. Questi genitori hanno compiuto il sacrificio più grande, quello di separarsi dal loro bambino, per poter dare a lui un futuro pieno di speranza.

Spesso dimentichiamo quanto siamo fortunati a vivere in un paese, che nonostante tutti i limiti e le imperfezioni di cui ci lamentiamo, ci permette di vivere una vita buona. Così come ci dimentichiamo di tanti altri doni che riceviamo in abbondanza ogni giorno: una vita serena, sicura, dignitosa. La tranquillità sociale, un benessere economico. Ma non solo: il dono grande della libertà in tutti i suoi aspetti. E poi l’educazione, la cultura, la vita sociale. Ma ancora: un mondo dove il rispetto dell’altro e la solidarietà verso i più deboli dovrebbero essere la regola del vivere insieme. E tanti altri.

Noi forse non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo nel vivere in un paese così, ma soprattutto abbiamo dimenticato che tutto è nato da quel piccolo punto della storia: Gesù bambino che nasce in una stalla. Quel Gesù che ha portato nel mondo la più bella e grande e pacifica rivoluzione: quella della verità e dell’amore, della giustizia e della libertà. Con Gesù, Dio fatto uomo, la persona, qualsiasi persona anche la più fragile e piccola, ha un valore assoluto, eterno. Con Gesù è iniziato un mondo nuovo.

Durante una cena con Farhad Bitani, scrittore afghano, autore del libro “L’ultimo lenzuolo bianco”, mi ha sorpreso che a un certo punto del discorso sul suo sfortunato paese sia uscito con questa frase: “L’Afghanistan ha bisogno della Chiesa”. Mi ha sorpreso una frase pronunciata da un uomo che fin da ragazzo è stato educato a considerare i cristiani infedeli e a concepire l’occidente una società decadente e immorale. Mentre nel nostro mondo occidentale c’è un accanirsi contro la Chiesa, e se non questo, di certo una mancanza di gratitudine e di rispetto per quello che la Chiesa fa, mi hanno molto colpito le parole di Farhad: “L’Afghanistan ha bisogno della Chiesa”. Farhad è rimasto musulmano, fedele all’insegnamento del Corano e di Maometto, ma racconta che solo attraverso il cristianesimo è diventato un buon musulmano e ha compreso la verità della sua religione. Ha poi continuato dicendo: “quando sono arrivato in occidente ho pensato che qui si realizzava il vero islam: la religione della pace e dell’amore”. E poi aggiunse “dove c’è cristianesimo c’è libertà, attenzione ai più deboli, amore verso gli ultimi, educazione dei fanciulli e rispetto delle donne, persino perdono per i nemici”.

Le feste Natalizie ci aiutino a non dimenticare mai, usando le immagini dei profeti, la cava da cui siamo stati tratti, la radice che ha reso fecondo l’albero della nostra vita.

Don Guido Gregorini, Rettore del Collegio Ballerini

Nelle immagini: i bambini nell’evacuazione di Kabul (foto da corriere.it e today.it) e “Natività di Gesù”, affresco e tempera di Giotto (1303-1305 – Padova – Cappella degli Scrovegni)
Note di Natale 2021

Clicca sulle icone per ascoltare alcune delle più conosciute melodie natalizie, suonate dagli alunni delle classi terze della nostra Scuola Secondaria di primo grado per augurare a tutti

BUON NATALE E SERENO ANNO NUOVO!

Clicca sulle icone per trovare la tua melodia preferita…

GIORNATA EVENTO

Il 15 gennaio 2022 il nostro Istituto Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera propone un EVENTO APERTO a tutti coloro che vogliono sperimentare di persona la nostra realtà.

Una prima parte della giornata – dalle 9.30 alle 12.30 – sarà dedicata a specifiche attività di orientamento, mini stage, laboratori… dedicate ai ragazzi; alle ore 12.30, per tutta la famiglia, potete prenotare il pranzo presso il Ristorante Didattico SPOON.

Per partecipare è necessario PRENOTARSI utilizzando il modulo disponibile su questa pagina. Vi aspettiamo!

Nessun evento trovato!
MELODIE NATALIZIE 2021

La Scuola di Musica Ettore Pozzoli augura BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO con le note di famose melodie natalizie suonate dai suoi allievi.

INCONTRO CON ROBERTO SCIARRONE

Venerdì 3 dicembre il nostro saloncino ospiterà l’incontro con lo storico ROBERTO SCIARRONE.

L’evento è rivolto a studenti e docenti del triennio delle scuole superiori. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming per tutti coloro che si sono registrati sul sito dell’Associazione Amore per il Sapere, copromotore dell’evento con Collegio Ballerini e Istituto Marcello Candia, in collaborazione con Voci della storia, Cosmopolites, Edizioni Nuova Cultura, Verbum Press, Dottorato in Storia d’Europa dell’Università di Roma La Sapienza.

Mini Stage Scuole Superiori

Il Collegio Ballerini di Seregno offre la possibilità, a tutti gli studenti di terza media interessati, di partecipare ad un’iniziativa di

MINI STAGE
SCUOLE SUPERIORI 

I ragazzi avranno modo di fare esperienza diretta della nostra Scuola, utilizzandone gli spazi di apprendimento per sperimentare attività laboratoriali nell’indirizzo a cui sono interessati.

Per prenotare la tua partecipazione e le date disponibili, cliccate sulle icone per accedere all’area scelta.

LA GIOIA DI EDUCARE ANCORA

Riportiamo il pensiero del nostro Rettore per l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022

Che cosa sta alla base dell’educazione?

I programmi che si fanno all’inizio di ogni anno sono indispensabili, ma non bastano per educare. Le regole sono necessarie per la vita di una comunità, ma non sono ancora abbastanza. Gli spazi, le risorse e gli strumenti sono utilissimi, ma ho l’impressione che non siano sufficienti.
L’educazione viene da qualcosa di più profondo e vero, qualcosa di imponderabile e nello stesso tempo di consistente.

Da dove nasce allora l’educazione?

L’educazione è figlia della gioia. Solo chi è felice educa, perché porta con sé un’abbondanza di vita buona che vuole essere comunicata.
L’ educazione nasce dall’amore. Solo chi ama educa, perché ha nel cuore una passione per il destino dell’altro che non lo fa rimanere mai fermo, ma attivo, prodigo di se stesso generativo.
L’educazione è frutto della speranza. Solo chi spera educa, perché ha la certezza che ciò che trasmette sia indispensabile per affrontare la vita e costruire un futuro migliore.

La scuola certamente è fatta di programmi, regole, metodi, spazi, strumenti ma senza la gioia, la speranza, l’amore non è possibile educare veramente.
Auguro agli alunni, ai docenti e a tutto il personale scolastico del Collegio Ballerini di vivere questo nuovo anno con una gioia grande, un amore instancabile, una speranza certa.
Allora sarà veramente scuola!

Il Rettore, don Guido